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20 agosto 2013

Il Ferragosto dell'animatore turistico (prima parte)

Il post di oggi è dedicato a chi sta già lavorando come animatore turistico, a chi sta lottando contro caldo, sudore, stress e clienti difficili, a chi vorrebbe che Settembre non arrivasse mai e a chi ne ha due p… che toccano per terra.
L’altra sera, al tavolo di un pub, discutevo con le animatrici di uno dei miei staff riguardo ai contenuti di questo blog e di quanto alcuni dei miei post le stessero aiutando a 'tirare la carretta' ricordando loro come questa avventura nell'animazione turistica era iniziata. Così, ho pensato di fare un piccolo salto in avanti e dedicare un post alla motivazione ‘da imminente fine stagione’.

animatore a ferragosto

Gli animatori e la "Sindrome di Ferragosto"

Già, esiste una particolare ‘malattia’, che si manifesta generalmente ad Agosto e colpisce gli animatori turistici, anche i più motivati. In alcuni casi i suoi sintomi sono fiacchezza, spossatezza, voglia di andare a casa, nei casi più gravi anche iperattività seguita da depressione per mancanza di stimoli. Attenzione, non sto parlando della ‘pelandronite’, che causa l’immediata scomparsa dell’animatore turistico svogliato con il primo treno disponibile: per quella l’unica cura è cambiare lavoro! Sto parlando di animatori turistici validi e capaci che, ad un certo punto, cedono allo stress da follia ferragostana.

Gli animatori e le Invasioni Barbariche.

Mi spiego meglio.
Ad Agosto, le destinazioni vacanziere di tutto il mondo vengono invase in massa da turisti di ogni genere: bambini urlanti e genitori ipertesi, suonatori di clacson e gente in fuga dallo stress cittadino (che comunque si sono portati in valigia), animatori mancati, polemizzatori da week end, orde di "sono in ferie non mi interessa l’animazione" e "quando si balla / canta / fa l’acqua gym / la baby dance?" … a volte coesistenti nella stessa persona…
Insomma, quando l’Italiano medio nel blu dipinto di blu ha le ferie, si scatena una follia di massa che investe tutti: albergatori, camerieri, cuochi, receptionist, e il povero animatore turistico, che fino a quel punto era riuscito ad essere immune dalla ‘sindrome dell’accontentare sempre tutti’, si ritrova travolto da questa ondata di frenesia che lo destabilizza.

Certo, le reazioni possono essere molto diverse.
Ad esempio, c’è chi ripete come un mantra "non ce la faccio più non ce la faccio più" fino a tentare la fuga, 'suicidando' un lontano parente. In questo caso, se stai leggendo questo blog e sei uno di quegli animatori turistici che mollano a metà stagione perché non hanno le palle, per favore, cercati un altro lavoro e non mandare più curriculum a nessuna agenzia di animazione: non te lo meriti questo lavoro. Chiusa parentesi.

Ci sono però, fortunatamente, molte più persone serie che, contagiate dalla Sindrome, combattono e provano a reagire. Anche in questo caso le cause e le reazioni possono essere svariate: nelle prossime puntate proverò ad elencarne alcune e a darvi dei consigli utili per debellare il morbo agostano.